Estorceva denaro agli automibilisti, arrestato 30enne

 

A questo punto il malvivente, che non perdeva mai di vista la vittima, affiancava l’autovettura presa di mira, posizionandosi in modo tale da limitarne i movimenti.

Di quì la richiesta di danaro con modi e toni minacciosi ed aggressivi, quale risarcimento per il finto danno subito “la rottura dello specchio retrovisore”.

Due i casi accertati:

1.      la mattina dell’8 maggio 2010 in Limatola, sulla strada provinciale Limatola – Sant’Agata ai danni di un’insegnante di anni 44 residente a Limatola, che nella circostanza viaggiava a bordo della sua autovettura con la figlia di anni 10. In quella occasione il malvivente riusciva ad estorcere la somma di 60,00 euro;

2.      ieri mattina sulla strada provinciale Dugenta – Melizzano ai danni di un pensionato di anni 68 residente a Telese Terme. In questo caso, la vittima nel corso della contestazione del “presunto danno” riusciva con manovra repentina a sottrarsi al pregiudicato, riuscendo così a dare l’allarme. Attivate immediatamente le ricerche da parte della Centrale Operativa del Comando Compagnia di Montesarchio, i Carabinieri delle Stazioni di Sant’Agata dei Goti e Dugenta, dopo circa un’ora, in Limatola, riuscivano ad intercettare e bloccare l’autovettura con a bordo il Fiaschè.

Non è da escludere che il pregiudicato avesse cambiato Comune con l’intento di continuare nella sua singolare attività atteso che sull’auto è stato rinvenuto un piccolo sasso che è stato sottoposto a sequestro unitamente all’autovettura stessa.

Accompagnato presso gli Uffici della Stazione CC di Sant’Agata dei Goti è stato dichiarato in arresto ed a seguire, espletate le formalità di rito, associato alla casa circondariale di Benevento a disposizione del Sostituto Procuratore di Turno L’arrestato ha nominato difensore di fiducia l’Avvocato Stefano ORTECA del foro di S. Maria Capua Vetere.

Sono in atto ulteriori indagini poiché non è da escludere che il pregiudicato abbia compiuto altri episodi analoghi sia nel Sannio che in altre province e come spesso accade in questi casi, le vittime, per vergogna o per le esigue somme di danaro sottratte, non formalizzano l’atto di denuncia.

 

 

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