EUROPARL INTERVENTO ON.LE MASTELLA (PPE)

«La mozione contro il presunto attentato alla libertà di stampa in Italia – ha dichiarato Mastella nel suo intervento – è la scelta di una strada politicamente obliqua ed inconsistente. E’ molto strano che questa eclissi della democrazia si veda solo di qua e solo ora in maniera così vistosa tenuto conto che governi di centrodestra ma anche di centrosinistra si sono alternati alla guida del mio Paese. Come mai se in Italia esiste questo macigno antidemocratico ed illiberale in tanti anni anche di governi della sinistra non è stato mai rimosso? Negligenza? Reticenza? Convenienza? O la semplice considerazione che la cifra democratica italiana è in linea con gli standard occidentali? Ma se davvero si volesse con procedura insolita – anche quella di oggi è molto singolare – accertare la verità sullo stato di salute della democrazia in Italia e delle sue libertà a detta di alcuni, limitata o minacciata, il Parlamento Europeo chieda conto al Presidente Napolitano e con garbo istituzionale si faccia dire se egli si senta il Presidente di un Paese dove il pluralismo nell’informazione annaspa, la libertà fa testacoda, la democrazia è in fase regressiva. Ma non credo che se la situazione fosse quella che si tenta di fare apparire, un Padre della Patria come Napolitano non lo denuncerebbe, fedele come egli è alla sua prerogativa di garante della nostra Costituzione. La verità è che sia in Italia, come in Europa, i giornali e le televisioni – ha concluso Mastella – sono liberi di pubblicare e di trasmettere tutto superando finanche i limiti del pudore: la verità è che se un giornalista fa della libertà la sua ragione di vita, se non piega le ginocchia al potente di turno, i suoi orizzonti espressivi sono illimitati. Poiché la questione tocca la provincia Italiana, dirò ad uso domestico che fino a quando la sinistra italiana si farà guidare politicamente da comici e tribuni, la sua distanza dal potere aumenterà sempre di più. Io non credo – ha chiosato – che Woody Allen detti la linea politica ad Obama».

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