Fausto Pepe e Giovanni D’Aronzo hanno incontrato i rappresentanti di Libera

 

Nel corso dell’incontro i rappresentanti dell’associazione hanno donato al sindaco Pepe e all’assessore D’Aronzo il “Paniere di Libera” contenente i prodotti coltivati nei terreni confiscati alle mafie. Hanno, inoltre, proposto l’apertura a Benevento di un “Negozio dei sapori e saperi della legalità” e la stipula di un protocollo d’intesa per la realizzazione di percorsi di sensibilizzazione alla cultura della legalità con riferimento ai temi della memoria e della confisca dei beni, innanzitutto nelle scuole.

 

L’iniziativa è stata accolta con grande soddisfazione dal sindaco di Benevento, Fausto Pepe, e dall’assessore Giovanni D’Aronzo, che hanno sottolineato come “la legalità e la promozione delle buone pratiche per contrastare ogni tipo di mafia sia una delle priorità dell’amministrazione comunale”.

 

Il sostegno a Libera ed alle sue attività – hanno poi aggiunto – è un ulteriore elemento di quella collaborazione costante intrapresa per dare segnali e offrire opportunità concrete alla difficile lotta al crimine organizzato. Per fronteggiare adeguatamente il rischio crescente di infiltrazioni e diffusione di modalità criminali anche sul nostro territorio, bisogna incrementare ogni giorno gli sforzi messi in campo. Funestare gli interessi economici è una prima importantissima risposta a questa esigenza. Il sequestro dei beni riconducibili alla mafia, il loro utilizzo in attività sociali, così come l’innalzamento delle soglie di attenzione negli appalti pubblici, come già realizzato dal Comune di Benevento con un apposito Protocollo di Legalità sottoscritto con la Prefettura e le associazioni di categoria, sono tutte misure utili a creare le precondizioni migliori per rendere ostile alle mafie questo territorio. La battaglia, però, non si esaurisce sul piano economico: contemporaneamente, infatti, partendo dalle scuole e quindi dai più giovani, bisogna diffondere gli anticorpi perché il tessuto sociale percepisca come estranei ed ostili, pratiche e modalità operative, come la sopraffazione e il ricatto, proprie delle mafie”.

 

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