Migranti: Draghi, ‘non basta solo Italia serve chiaro impegno Ue, sono risorsa non minaccia’

Roma, 15 dic. (Adnkronos) – “Nel Consiglio europeo di domani si parlerà anche di migrazioni. L’Italia pone di nuovo questo tema con assoluta determinazione, anche a seguito del numero elevato di arrivi che ci sono stati in questi mesi. Da luglio gli sbarchi mensili non sono mai scesi sotto la quota di 6.900, e hanno raggiunto un picco di oltre 10 mila ad agosto. Al 14 dicembre, le persone sbarcate in Italia quest’anno erano 63.062. Nel 2019 sono state 11.097, e nel 2020 sono state 32.919. Al tempo stesso, con l’introduzione delle restrizioni pandemiche, le già sporadiche re-distribuzioni tra Paesi europei dei migranti sbarcati in Italia si sono interrotte. L’Italia continuerà a chiedere una gestione condivisa, solidale, umana e sicura. L’Unione europea deve dimostrarsi all’altezza dei propri valori, come l’ha esortata a fare Papa Francesco di recente”. Lo ha detto il premier Mario Draghi, intervenendo in Aula alla Camera in vista del Consiglio Ue al via da domani.

“Per difendere le vite e i diritti di chi parte per scappare è essenziale promuovere i corridoi umanitari dai Paesi terzi verso gli Stati Membri dell’UE. Non è sufficiente che sia solo l’Italia ad attuarli: serve un chiaro impegno europeo. Dobbiamo rafforzare i canali legali di migrazione, perché rappresentano una risorsa, non una minaccia per la nostra società -ha rimarcato il premier-. Allo stesso tempo, serve una gestione condivisa, rapida ed efficace dei rimpatri. La Commissione Europea e il Servizio Europeo per l’Azione Esterna devono fornire fondi adeguati per la rotta del Mediterraneo Centrale. E l’Unione deve fare di più per negoziare e attuare accordi europei di riammissione e intensificare i rimpatri volontari assistiti”.

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