Popolari per il Sud: Pdl e Udc dimenticano gli alleati. Rottura per le amministrative

«Dopo l’ultima pagliacciata mandata in scena alla Alto Calore Patrimonio, con il ridicolo scambio di poltrone fra D’Ercole e Abate (rispettivamente presidente del Cda e vice alla Alto Calore Servizi, ruoli invertiti alla Patrimonio) e la nomina-bis di Errico a componente anche di questo secondo organismo, la rottura è da considerarsi ormai insanabile. E non ci venissero a dire che la scelta è stata fatta in funzione dell’obiettivo “di giungere progressivamente alla fusione delle due gemelle per affidare la gestione del servizio idrico integrato in house all’Alto Calore Servizi” perché tanto non ci crede nessuno. Come accaduto per l’Alto Calore Servizi, dove è stato sostituito il vice-presidente in quota al nostro partito, così all’Alto Calore Patrimonio è stato avvicendato un nostro rappresentante senza neppure interpellarci. In barba allo stile e alla correttezza che dovrebbero contraddistinguere i rapporti tra partiti alleati. Unica priorità che emerge, anche in questo caso, quella di soddisfare la fame di poltrone di chi è rimasto a bocca asciutta per troppo tempo. Prendiamo atto sin da questo momento della volontà – espressa in più occasioni attraverso atteggiamenti ostili e prevaricatori – di estrometterci da qualsiasi accordo, discussione o trattativa politica. Pertanto annunciamo che siamo pronti a togliere il disturbo. Così come già accaduto alla Provincia di Caserta, con il passaggio all’opposizione del nostro gruppo consiliare, da oggi nel Sannio e in Irpinia, dobbiamo purtroppo constatare che non esiste più alcun vincolo di coalizione.  Negli enti in cui sono presenti nostri rappresentanti la prerogative al dialogo con il Pdl, giunti a questo punto, sono da ritenersi completamente azzerate.  Per quanto ci riguarda l’alleanza Pdl-Udc può essere riproposta anche alle prossime amministrative, ma, se questo è l’andazzo, senza di noi. Andiamo avanti per la nostra strada e non escludiamo la possibilità di andare al voto con coalizioni dalle caratteristiche tipicamente territoriali, che facciano leve sull’orgoglio e la dignità di chi non ha intenzione di lasciarsi sopraffare dall’arroganza di falsi moralisti. In tempi non sospetti avevamo chiaramente fatto intendere che eventuali accordi futuri avrebbero dovuto avere come fondamento intese programmatiche sviluppate attraverso idee e progetti condivisi, oltre ad un confronto leale e trasparente, scaturito dal pieno riconoscimento del ruolo e della funzione dei Popolari per il Sud all’interno della coalizione di centrodestra. In caso contrario, avremmo tratto le opportune conclusioni. Orbene, dinanzi a fatti così evidenti, che dimostrano la totale assenza di considerazione politica nei nostri riguardi e inquinano profondamente il reciproco rispetto tra partiti dello stesso schieramento, non possiamo far altro che rivendicare la nostra autonomia, marcando un severo distacco che vada a rafforzare il nostro orgoglio centrista e permetta di riappropriarci di quei valori ispirati al cattolicesimo democratico».    

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