Presentato alla Regione Campania il progetto “Prevenire donna”

A renderlo noto è l’assessore Mirna Campone, che spiega: “Anche nella nostra città sempre più donne, italiane e straniere, subiscono in silenzio maltrattamenti fisici e psicologici, nelle loro case e in strada dove per sopravvivere sono spesso costrette a mercificare il loro corpo. Vivono il dramma di una insicurezza diffusa, sia reale che percepita. Vogliono riappropriarsi del territorio, sentire i luoghi, le strade, lo stesso cemento come un bene comune, proprio, da valorizzare e modificare, da rendere umano e vivibile. Chiedono ascolto e luoghi accoglienti dove condividere con le altre i propri problemi, sogni e bisogni, trovare la forza per reagire e progettare futuri diversi. Le organizzazioni, pubbliche o private che siano, spesso latitano, o meglio, offrono risposte estemporanee ed inadeguate. Questo progetto, quindi, è solo il primo passo di una strategia complessiva che l’assessorato alle Pari Opportunità ha pianificato e che presto illustreremo alla stampa”.

Il progetto “Prevenire donna” si propone – in rete con le organizzazioni presenti sul territorio – di realizzare interventi di rafforzamento delle azioni per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere e dello stalking; di supportare le azioni attuate a livello locale, al fine di sviluppare un sistema integrato di servizi ed attività contro la violenza alle donne; rendere il più possibile efficaci e diffusi gli strumenti già operativi a livello nazionale; promuovere e divulgare una cultura della non violenza che possa avere ricadute pragmatiche nei diversi contesti relazionali (famiglia, lavoro, scuola, spazi di aggregazione….).

“Questi obiettivi – conclude l’assessore Campone – verrebbero raggiunti attraverso la costituzione di una rete territoriale e l’erogazione di azioni formative per monitorare i servizi antiviolenza locali e facilitare l’implementazione di procedure integrate e multidisciplinari oltre che l’aggiornamento professionale reciproco tra gli operatori della rete; inoltre verrebbe migliorata la rete antiviolenza locale con la costruzione di strumenti stabili e condivisi di intervento, anche mediante l’adozione di formali protocolli di intesa. Infine, verrebbe attivato un Osservatorio per conoscere ed evidenziare l’evoluzione del fenomeno e monitorare e valutare le attività, le procedure, l’efficacia degli interventi, dell’integrazione delle politiche e delle azioni tra i soggetti coinvolti nella prevenzione e nella presa in carico”.

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