Qatargate: difesa moglie Panzeri deposita ricorso contro consegna a Belgio (2)

(Adnkronos) – In particolare, nel ricorso firmato dagli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli si fa riferimento a uno dei tempi sollevati in aula (durante l’udienza di consegna), ossia una serie di problemi persistenti nelle carceri belghe, tra cui il sovraffollamento e la carenza di personale. Il riferimento è a un report di un organo del Consiglio d’Europa, il ‘Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti’, pubblicato a novembre che evidenzia, per quanto riguarda il Belgio, “una diffusa obsolescenza delle carceri”, un sovraffollamento diffuso e problemi legati “alla carenza e insufficiente presenza di personale”.

Le condizioni carcerarie – sollevate come eccezione preliminare – sono valse un rinvio – al prossimo 3 gennaio – per Silvia Panzeri, anche lei destinataria di mandato di arresto europeo e anche lei come la madre accusata di concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. Decisione diversa, invece, era stata assunta da un altro collegio. Il ricorso di oggi interrompe la decisione presa lunedì scorso a Brescia, sarà la Cassazione – in tempi brevi – a dover decidere il destino giudiziario di Maria Dolores Colleoni.

Per la giustizia belga l’ex europarlamentare del Pd e poi di Articolo 1 è componente di “un’organizzazione criminale” che sarebbe finanziata da Marocco e Qatar, e la moglie 67enne (come la figlia) “sembra essere pienamente consapevole delle attività” del marito e sembra “persino partecipare nel trasporto dei ‘regali’, dati al Marocco da A.A., ambasciatore del Marocco in Polonia”, come si legge nel mandato firmato dal giudice Michel Claise.

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