Rifiuti abbandonati nell’Oasi Lago di Campolattaro

Materassi ed altri oggetti ingombranti, sacchi, vari oggetti di plastica, bidoni sono frequentemente depositati lungo la strada “circumlacuale”, che costeggia tutto il lato destro dell’invaso tra Campolattaro e Morcone. Purtroppo, nonostante le denunce del WWF alle autorità ed agli organi di polizia, finora non è stato possibile ottenere misure repressive, che con le recenti disposizioni legislative potrebbero portare all’arresto degli esecutori. Nei due Comuni, invece, le ripetute sollecitazioni hanno avuto qualche effetto, poiché nello scorso settembre è stata organizzata una “giornata ecologica” per la raccolta dei rifiuti abbandonati: ci si augura, ora, che l’avvio della raccolta differenziata diffonda ancora di più una maggiore consapevolezza dell’ambiente.In effetti, il territorio non sommerso dell’invaso, espropriato oltre 20 anni fa, è considerato “terra di nessuno” e quindi dove tutto è lecito: caccia, pesca senza regolamentazione, motocross, pascolo e abbandono di rifiuti. Va riconosciuto all’Assessore all’Ambiente Aceto un primo tentativo di affrontare i problemi di quest’area, riunendo attorno allo stesso tavolo i numerosi, troppi, soggetti interessati; dai vari settori dell’Ente Provincia all’Ente di Irrigazione di Puglia, Basilicata e Campania (gestore delle acque), dai Comuni all’Autorità di Bacino, dalla Comunità Montana all’Agenzia del Demanio, per finire con il WWF, che dovrebbe occuparsi solo degli aspetti naturalistici e della vigilanza relativa. Si attende ora che il problema sia non solo affrontato con la necessaria risolutezza, richiamando anche le Forze dell’Ordine competenti ad una maggiore attenzione. Sicuramente tutti apprezzerebbero di più l’Oasi del Lago di Campolattaro anche per le funzioni paesaggistiche e ricreative se fosse mantenuta in uno stato migliore, permettendo anche lo sviluppo di attività connesse al turismo, allo svago ed al tempo libero.Con l’ultimo incontro l’iter è stato completato e si attende ora la delibera regionale che, accogliendo la richiesta della Provincia, investa il Ministero dell’Ambiente per la trasmissione formale dell’aggiornamento alla Commissione Europea.

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