Russiagate, Procura Agrigento chiede processo per Mifsud

Agrigento, 8 gen. (Adnkronos) – “Pernottamenti in hotel”, molte volte di lusso, pranzi e cene in ristoranti alla moda, “trasferte in aereo” e persino “ricariche telefoniche e il pagamento di bollette e l’acquisto di generi di consumo”, per un totale di quasi 50 mila euro, “pagati con le carte di credito del Consorzio universitario di Agrigento”. Eccolo, nero su bianco, l’atto di accusa della Procura di Agrigento nei confronti di Joseph Mifsud, misteriosa figura chiave al centro dell’intrigo internazionale Russiagate e di cui si sono perse le tracce dalla fine di ottobre del 2017. I pm, come apprende l’Adnkronos, hanno chiesto il rinvio a giudizio per Mifsud, accusato di peculato in concorso, e altre due persone, Olga Matraxia, “in veste di dirigente del settore Affari generali del Consorso universitario di Agrigento” e Andrea Occhipinti, “come dirigente del Settore finanziario del Consorzio”, come si legge nella richiesta al gup.

Per la Procura quei soldi sarebbero serviti per il “soddisfacimento di spese esclusivamente personali a beneficio di Mifsud” e “dei soggetti, non identificati, che con lui si accompagnavano”. In particolare, il Procuratore Luigi Patrinaggio e l’aggiunto Salvatore Vella, che hanno coordinato l’inchiesta, con la pm Giuli Bisso, contestano al misterioso personaggio di cui si sono perse le tracce, e a cui non è stato è possibile neppure recapitare la richiesta di rinvio a giudizio, una serie di spese che vengono elencate, una per una. Dai 2.693,47 euro “per utilizzo della carta di credito” agli 804,88 euro di “rimborso spese viaggio”, e altri 1,445 euro di carta di credito.E ancora rimborsi di spese di viaggio, tantissime, per migliaia di euro. Il tutto per un totale di 46.117,34 euro, come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio visionata dall’Adnkronos. Non solo. A Mifsud, condannato di recente anche dalla Corte dei Conti di Palermo a risarcire un danno erariale alla provincia di Agrigento, la Procura di Agrigento contesta anche l’appropriazione indebita di “un notebook MacBook Air del valore di 2.455 euro, un Ipad del valore di 695 euro, un BlackBerry del valore di 469 euro, e altri telefoni cellulari per uin valore che supera altri duemila euro.

ARTICOLI CORRELATI