SANITA’: ASL BENEVENTO 1, A S.AGATA SERVIZIO PSICHIATRICO

“Il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, afferente al Dipartimento di Salute Mentale della Asl Bn1 – si legge nella nota di De Stefano – è attualmente allocato presso l’azienda ospedaliera Rummo, in prosieguo della sua originaria allocazione in epoca ex Usl 5 di Benevento; per detta sede la Asl corrisponde alla A.O. Rummo un importo annuo per locazione e copertura delle spese gestionali di utilizzo. La L.R. n.16/2008, Piano Ospedaliero Regionale, ha previsto la allocazione del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura nel contesto del nuovo presidio ospedaliero di Sant’Agata dei Goti. Detta nuova allocazione, come è noto, non è frutto di scelte della direzione generale della Asl Bn1 ma deriva da quanto previsto nel Piano Ospedaliero Regionale approvato con Legge Regionale 16/11/2008, n.16. La suddetta Legge Regionale stabilisce la strutturazione interna dei presidi ospedalieri della Asl di Benevento e, per il nuovo Presidio Ospedaliero di Sant’Agata dei Goti, prevede l’allocazione della Psichiatria (n.8 posti letto ordinari e n.2 posti letto di day hospital)”. “Va ribadito – continua la nota – che la Asl di Benevento non é stata coinvolta in nessun modo, neppure per l’espressione di un mero parere, nell’iter della legge in argomento in ordine alla allocazione del SPDC, né in alcun modo ha orientato o influenzato le scelte regionali. A titolo strettamente personale si può anche convenire sulla opportunità di far permanere lo Spdc presso l’ospedale Rummo di Benevento, ma, allo stato, ci troviamo di fronte ad un preciso disposto di legge che la Asl è obbligata ad eseguire. D’altra parte, le azioni da porre in essere in qualità di Direttore Generale non possono essere guidate da valutazioni politiche ma devono conseguire a scelte tecniche strettamente aderenti alle norme di riferimento. Va quindi ribadito che, in assenza delle necessarie ed esplicite modifiche della legge, o quanto meno di un atto autorizzativo di deroga della medesima, non si può, in tutta onestà di pensiero, chiedere al solo Direttore Generale della Asl Bn1 di porre in essere azioni di sostanziale inosservanza della legge dalle quali potrebbero conseguire risvolti di grave responsabilità rilevanti sotto vari profili”. “In conclusione – conclude De Stefano – si ritiene che la questione debba essere definitivamente affrontata e risolta allorquando vi saranno le condizioni, tecniche e, soprattutto, finanziarie, che consentiranno la concreta apertura del nuovo ospedale; fino a quel momento il management della Asl non interverrà nella vicenda”.

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