SOTTOSCRITTO UN DOCUMENTO QUADRO PER LA FILIERA DEL LATTE ACCORDO PONTE SUL PREZZO DEL LATTE ALLA STALLA

In questo documento le parti si impegnano in primo luogo ad istituire un comitato tecnico paritetico che elaborerà un progetto per dare vita concretamente, attraverso una serie di azioni condivise, alla filiera del latte. Sarà anche avviata un’azione coordinata per rilanciare i prodotti sul mercato provinciale, regionale e nazionale, ponendo in evidenza la reale tracciabilità dei prodotti. Nel documento inoltre è previsto anche un dialogo con tutti i soggetti istituzionali per richiedere il loro supporto nell’azione di rilancio delle tipicità casearie provinciali. Un ulteriore obiettivo è quello di promuovere il consumo dei prodotti caseari provinciali in tutte le mense ed i punti vendita presenti sul territorio. Infine, si intende anche definire un’azione mirata per il corretto utilizzo delle risorse disponibili legate al quadro comunitario 2007/2013.Nel corso dell’incontro che ha portato alla sottoscrizione del documento quadro è stato anche riavviato il confronto sulla contrattazione interprofessionale sul prezzo del latte alla stalla.In considerazione dell’attività programmatica che le parti metteranno in campo ed in attesa di definire un quadro di iniziative mirate al raggiungimento degli obiettivi concordati, si è definito un accordo ponte che prevede di tenere una trattativa aperta sul prezzo del latte. Pertanto dal 1° ottobre e sino al 31 dicembre 2007 i trasformatori corrisponderanno ai produttori il prezzo minimo di 0,43 centesimi (ivato) al litro. A partire poi dal 1° gennaio 2008 il prezzo minimo è stato definito in 0,44 centesimi (ivato) con verifica dell’andamento del mercato e dei risultati raggiunti dal tavolo tecnico per la programmazione dei progetti da cantierare nel corso del 2008.“Il nostro comune obiettivo – spiegano Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Confindustria – è realizzare un percorso per la promozione e valorizzazione del prodotto locale che nel contempo possa garantire il giusto reddito alle imprese dell’intera filiera attraverso rapporti commerciali trasparenti in grado di garantire lo sviluppo del comparto. L’aver definito un prezzo minimo e stabilito di non considerare i caseifici semplice controparte, ma attori della filiera con cui colloquiare per lo sviluppo è un primo passo importante che mancava da anni nella nostra provincia. Certo, i caseifici aderenti a Confindustria rappresentano solo una parte della trasformazione locale, ma siamo fiduciosi che il segnale dovrà essere accolto anche dalle altre strutture per una definizione che dovrà essere complessiva. Il prezzo minimo stabilito rappresenta un elemento chiaro di partenza a dimostrazione della volontà delle parti di procedere verso obiettivi comuni di sviluppo”.

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