Spina verde: inaugurata da poco e già distrutta dai vandali.

I consiglieri comunali Angelo Feleppa e Italo Di Dio del gruppo Del Vecchio intervengono sul tema chiedendo all’amministrazione efficaci interventi a tutela del bene pubblico.

Situazione sconcertante quella che appare in questi oggi e che va stigmatizzata senza ombra di dubbio, ma che manifesta, inevitabilmente, le grosse lacune di questa macchina amministrativa.

Crediamo che l’amministrazione debba fare la sua parte, senza indugio e senza ritardo, senza proclami e tentennamenti; il dovere prima di tutto, anche degli amministratori e dei relativi servizi. Servono, a nostro avviso, adeguati interventi con servizi di gestione e di controllo che vanno oltre semplici facciate.

Fino ad oggi, salvo alcuni sporadici interventi da parte anche di laboriosi volontari che bene hanno fatto sulla sistemazione delle aree e del verde pubblico, nulla.

Il servizio, tra l’altro, è stato effettuato a macchia di leopardo in più punti della città, ma nulla di concreto. Eppure proclami di eccellenza si rincorrono sulle pagine dei giornali, ma ……niente di più. E i risultati sono tangibili. Tanti sono le richieste di interventi per il maturato stato di abbandono da parte di aziende di servizi del comune e dei sui uffici.

Solo grazie alla nostra ripetuta azione, sembra che sia terminato almeno il funzionamento delle fontane della spina verde prive di sanificazione e di manutenzione che hanno prodotto, specie nei periodi di caluria, ambienti maleodoranti con nidificazione di insetti a tutto svantaggio dei cittadini; anche qui un azione igienico- sanitaria, sarebbe stata opportuna.

Occorrono strumenti finalizzati alla riduzione delle risorse prima di tutto ( attività di prevenzione e vigilanza) sfruttando a pieno le attuali potenzialità ( logistiche e strumentali) .

Perché no, anche con presidi, se necessario, che siano artefici di un rinnovato spirito di collaborazione dei cittadini e che spinga i quartieri ad una rigorosa ed attenta cura del territorio e del senso civico.

Da qui deve ripartire il rilancio, azione che grazie alle opere pubbliche, amplifica e valorizza la città e i suoi abitanti, evitando però proclami e sottili differenze.

Valorizzare l’impiego dei diretti interessati (tanti i giovani disoccupati e senza lavoro) che potrebbero e vorrebbero prendersi cura del proprio quartiere o del proprio rione potrebbe essere un punto di svolta.

Il ricorso ai voucher e non solo, in momenti di crisi, per esempio, gratificherebbe la volontà di tanti.

Lo scopo, significativo, sarà quello di fornire obbiettivi e speranze, educandone usi e consuetudini. La politica e le sue azioni incisive deve servire a nutrire sentimenti nuovi ma soprattutto fornire nuove opportunità. La conservazione del bene pubblico deve diventare un dovere più che un diritto.

 

 

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