“Sebbene meno tangibile del ricavato delle raccolte di beni e donazioni in denaro, sicuramente di grande impatto, dal punto di vista emotivo e simbolico, è stata anche la scelta fatta da molti amministratori pubblici di illuminare con i colori della bandiera ucraina i palazzi comunali e alcuni luoghi simbolo del nostro patrimonio culturale”.
A sottolinearlo il Centro Studi Enti Locali (Csel) in un dossier elaborato per l’Adnkronos dedicato alla mobilitazione dei Comuni italiani per l’emergenza umanitaria in Ucraina.
Le luci gialle e blu – ricorda Csel – hanno cambiato il volto del Colosseo, del Tempio di Nettuno o Poseidone, a Paestum, della Loggia di San Giovanni a Udine, della Mole Antonelliana di Torino e del Maschio Angioino a Napoli.
Il lungo elenco – aggiunge Csel – comprende, tra gli altri, la Torre Civica di Cuneo, la statua del Cristo di Maratea, la Fontana del Nettuno di Trento, la Fonte Gaia e della Cappella di Siena e l’Arco di Traiano di Benevento.
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