Ucraina: sindaco Bucha, ‘civili uccisi e ragazze stuprate, orrori da II guerra mondiale’

Milano 28 mar. (Adnkronos) – “Tutti gli orrori di cui noi abbiamo sentito parlare come di crimini compiuti dai nazisti durante la seconda guerra mondiale ora li vediamo qui a Bucha, dove è in atto un piano del terrore contro la popolazione civile”. Così all’Adnkronos Anatolii Fedoruk, sindaco di Bucha, descrive la situazione nella cittadina a 30 chilometri a nord ovest di Kiev, che da oltre un mese è uno dei fronti più caldi del conflitto ucraino.

“È difficile credere che una cosa del genere possa accadere nel XXI secolo”, dice Fedoruk, riferendo di brutali uccisioni di civili, stupri e saccheggi delle case da parte dei soldati russi. “I russi, col pretesto di cercare i nazisti, irrompono nelle case e le saccheggiano e poi uccidono i civili senza motivo. Il 17 marzo Ruslan Nechyporenko, padre di tre figli, è stato ucciso con un colpo a bruciapelo davanti a suo figlio di 14 anni, con cui stava andando a prendere aiuti umanitari”, racconta il sindaco. Gli occupanti – prosegue – “stuprano ragazze, feriscono e uccidono i bambini, non hanno pietà neanche per gli anziani. Ai medici non permettono di portare fuori i feriti e prestare soccorso a chi ne ha bisogno”.

A questo si aggiunge la necessità assoluta di beni di prima necessità “Alcune persone hanno perso tutto. Abbiamo un quartiere particolarmente problematico nei pressi della vetreria, dove ci sono decine di famiglie, con molti anziani, che attendono aiuto. Servono medicine, cibo, vestiti, ma consegnare gli aiuti umanitari è molto difficile”.

Anche quando Mosca e Kiev si accordano, “i russi non rispettano i patti: hanno sparato alle auto con a bordo i civili che si erano uniti alla colonna degli autobus e hanno bloccato le colonne di aiuti umanitari. Abbiamo anche il caso di un autista dell’autobus ferito che portava gente da Hostomel e Bucha”.

Anche i corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili “un paio di volte non hanno funzionato e agli autisti non è stato permesso di passare per il percorso precedentemente stabilito”. Nonostante le difficoltà della fuga, “in città sono rimaste circa 5-6 mila persone delle quasi 50 mila ufficialmente residenti a Bucha prima della guerra. Quindi la maggior parte ha lasciato le proprie case, migliaia di persone sono state evacuate con corridoi umanitari. Se non l’avessimo fatto in tempo ci sarebbero state molte più vittime…”

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