Don Nicola De Blasio durante la messa in ricordo di Ciro Vigorito: \”Cari tifosi riconosciamo anche noi i nostri errori…\”

"…Ciro era una persona forte, retta, coerente che voleva assolutamente portare il Benevento in serie B. E sapeva riconoscere anche i propri errori che commetteva in senso buono perchè convinto di fare bene per la causa. Cari tifosi riconosciamo anche noi i nostri errori e non pensiamo che tutto quello che succede intorno a noi, nel calcio e nella vita sia sempre colpa degli altri…" Un passaggio della toccante, forte e opportuna omelia del popolare e spontaneo parroco di San Modesto don Nicola De Blasio durante la messa celebrata ieri sera a piazza San Modesto, organizzata spontaneamente da alcuni sportivi, per ricordare Ciro Vigorito. Un invito alla riflessione, ma anche la fotografia della anacronistica situazione che si sta vivendo da alcune settimane in città dove si registrano una sorta di amorfismo da una parte, una sorta di "tutti contro tuti" con spaccature e frizioni di tutti i tipi e soprattutto alcune frange pronte sempre ad accusare e polemizzare…
Dall’altare anche un invito a cambiare atteggiamento a cercare di essere diversi, costruttivi per migliorare e cercare di contribuire a conquistare quella serie B che sembra essere il punto d’arrivo per "crescere" anche mentalmente. "…Scusate ma io dico quello che penso, tanto non ho paura di ritorsioni o mugugni anche perchè bisogna dire sempre la verità. Ma mi dite con questo clima avvelenato, con poche persone presenti la domenica sugli spalti ed anche quì stasera, sempre pronti ad attaccare, per quale motivo i Vigorito dovrebbero continuare a fare calcio? Per piacere spiegatemelo." Questo un successivo ed ultimo passaggio del sacerdote che notoriamente è un tifoso giallorosso, padre spirituale della squadra, ma soprattutto un "prete di frontiera" rispetto a problemi e situazioni concernenti la vita sociale del Rione Libertà ed in genere, in maniera diretta, senza conformismi e formalità, ma soprattutto con sincerità.
Veramente provvidenziale questo invito alla riflessione ed a cercare di riverdersi dentro negli atteggiamenti in generale e anche verso lo stesso discorso calcio ched se vogliamo fa parte della vita e che per molti è un modo di porsi. Ci associamo pienamente all’invito di don Nicola, ma soprattutto chiediamo a tutti di farlo veramente di essere diversi, più propositivi, tolleranti, aggreganti, non divisi, spaccati e incattiviti. L’invito lo facciamo anche noi, rivediamoci tutti dentro e pensiamo che con spaccature e indifferenza non si vince anche se hai la squadra più forte del mondo. Ma che soprattutto il calcio, il Benevento servono a farci stare insieme, divertirci, sorridere e rilassarci. Questo vale per tutti, dai tifosi, ai componenti la società, alle stesse forze dell’ordine…
Alla celebrazione erano presenti Oreste Vigorito, la vedova di Ciro signora Maria con i figli Gaetano e Massimo, tutti visibilmente commossi e grati per l’iniziativa. C’erano anche il direttore generale della società Renzulli, il direttore sportivo Mariotto, l’allenatore Cuttone, il difensore Siniscalchi, il team manager Taglialatela, il responsabile dello staff sanitario Sullo il preparatore dei portieri Oliva, i collaboratori Travaglione, Matarazzo, Romano e Cilento, l’assessore comunale Castiello, il delegato allo sport della Provincia Lamparelli, alcuni componenti del mondo dell’informazione tra cui il responsabile Ussi Buratto ed una rappresentanza di sportivi tra cui uno che addirittura per assistere alla celebrazione era venuto di proposito da Firenze dove risiede per motivi di lavoro.

 

 

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