Italia dei Valori. Come si fa ad ergersi a giudice quando bisognerebbe fare solo autocritica.

“L’amica Emilia Maccauro, indicata quale assessore dal partito di Italia dei Valori, partito a cui ha aderito in maniera convinta successivamente, e che le è stata vicino durante questi mesi di attività, ha inteso scegliere liberamente di non continuare la propria esperienza in giunta, in maniera legittima, ritenendo non opportuno accettare la proposta del Sindaco, capo dell’amministrazione e della coalizione, di dedicarsi ad altro settore diverso da quelle delle politiche sociali. Tale scelta, è utile ribadire, non mette assolutamente in discussione il processo intrapreso da Emilia all’interno del partito, essendone preziosa risorsa, in una fase che vede l’IdV in forte rilancio e radicamento, con la proposizione di iniziative di grande rilevanza, una su tutte la proposta di legge d’iniziativa popolare rivolta all’utilizzo per scopi sociali dei beni confiscati alla mafia.Le allusioni non appartengono a chi scrive, la coerenza certamente si. E se la coerenza, in questo caso politica, è parte di quello stile invocato, proprio perché non si può non essere d’accordo che pochi sono soliti praticarlo, è inaccettabile ricevere lezioni da chi tenta di ergersi a giudice pur senza averne alcun titolo.Invito, pertanto, a fare un esercizio di sincera e doverosa autocritica, chi tenta di strumentalizzare facendo leva su tecniche allusive, e di rammentare, invece, quanto seminato attraverso i molteplici cambi ci casacca, l’utilizzo dei partiti come se fossero vere e proprie portinerie con tanto di conferenze stampa, il trasmigrare da uno schieramento ad un altro per ragioni incomprensibili all’ultimo secondo utile. Sono questi gli atteggiamenti che, privi di stile, contribuiscono ad incrementare il distacco della società civile dalla politica”.

ARTICOLI CORRELATI