Taglio dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria all’Ospedale di Cerreto Sannita

Il provvedimento rientra nel Piano di rientro dal disavanzo e di riqualificazione e razionalizzazione del servizio sanitario regionale, un piano giusto nelle sue linee di fondo, resosi indispensabile dopo anni di sprechi e di allegra sanità, che hanno determinato in Campania una situazione deficitaria oramai insostenibile.La Federazione provinciale di Benevento ritiene opportuno, anzi necessario, il piano. Tuttavia esso presenta alcuni elementi di criticità, che possono e devono essere risolti. Sulla questione è intervenuta anche la V Commissione permanente Sanità e Sicurezza Sociale del Consiglio regionale della Campania anche grazie all’interessamento della Vice presidente della Commissione, Antonella Cammardella, consigliere regionale di Rifondazione Comunista, sensibile alle richieste dei politici sanniti. Nel verbale della seduta del 5 luglio è emersa la necessità di un’audizione dell’Assessore alla Sanità della Regione Campania e l’ipotesi di sospensione della decisione del Direttore Generale dell’Asl Bn1 che provvedeva, appunto, al blocco delle attività dei reparti.La Federazione di Benevento ritiene, in particolare, che vada ripensata l’efficacia dei parametri utilizzati dal Piano Ospedaliero Regionale. “Non è possibile – dichiara il Segretario provinciale Giuseppe Addabbo – applicare rigidamente la soppressione dei punti nascita che assistono meno di 400 nati in un anno. Occorre prevedere una maggiore articolazione che tenga conto, accanto al dato puramente numerico, anche dell’ampiezza geografica dei territori”. L’area di riferimento dell’Ospedale di Cerreto Sannita è amplissima, con forte presenza di abitanti sparsi nelle contrade di campagna e nelle località montane, dalla valle Telesina fino ai centri appenninici di Cusano e di Pietraroja. “Riteniamo – continua Addabbo – che le donne, gli uomini, i bambini delle zone più interne e disagiate della regione Campania, che già scontano molte disattenzioni da parte del governo centrale e dello stesso governo regionale, non possano e non debbano affrontare un ulteriore arretramento di civiltà; senza contare che la tutela della salute pubblica, prevista dalla Carta Costituzionale all’art. 32, deve essere sempre mantenuta come fine primario, anche quando si opera, giustamente, per il rientro da una situazione di grave indebitamento finanziario e per porre fine ad un lungo andazzo di sprechi e degrado della sanità pubblica. Una situazione che ha penalizzato i cittadini, in particolare quelli delle fasce più disagiate, e favorito unicamente i baroni della sanità privata”.E’ necessario migliorare la legge, non seppellirla, come intende fare invece chi ha tutto da guadagnare a lasciare le cose come stanno. Sarebbe davvero paradossale che quanti hanno lungamente lucrato – politicamente e non solo – sullo sfascio della sanità pubblica, si ergano adesso a paladini dell’interesse collettivo.“L’interesse pubblico va difeso dall’azione dei cittadini in prima persona, quelli che sanno bene che la salute, così come l’istruzione o l’ambiente, non è una merce da vendere e comprare, bensì un bene comune, un bene che va affidato prioritariamente alla gestione pubblica. L’ospedale di Cerreto – prosegue il Segretario – può e deve essere rilanciato, in nome del diritto alla salute delle oltre 50 mila persone del suo bacino di utenza”.Questo può avvenire attraverso :la ripresa dei lavori di ristrutturazione, che sono inspiegabilmente fermi;l’apertura del reparto di rianimazione, dotato di quattro posti letto già pronti e uno di UTIC, per i quali è stato speso circa un milione di euro;l’impiego pieno della professionalità dei quattro cardiologi e del primario, che allo stato attuale fanno soltanto ambulatorio;la nomina di un primario di ortopedia che rilanci il reparto;l’assunzione di altro personale infermieristico, che allo stato attuale risulta carente;l’attivazione da parte dell’amministrazione comunale di Cerreto Sannita di un piano efficace di manutenzione per la viabilità di accesso all’ospedale, e di riorganizzazione del parcheggio, che al momento risulta caotico e pericoloso.Benevento, 6 luglio 2007Rifondazione Comunistasinistra europeaFederazione di Benevento

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