Tavolo per l’Università, proposto un documento di solidarietà istituzionale

“La richiesta di questo tavolo istituzionale – ha spiegato il sindaco, Fausto Pepe – è stata avanzata per far conoscere a tutti le ragioni della protesta di docenti e studenti dell’Università degli Studi del Sannio. Non è sufficiente – ha proseguito il primo cittadino – pensare ad un documento che contenga proposte al ribasso. Dobbiamo tutti insieme, impegnarci a riscrivere un patto di solidarietà, sul modello di quello stipulato all’atto della nascita dell’Università del Sannio, per garantire la tenuta e la crescita del nostro Ateneo che rappresenta una parte qualificante del nostro territorio e svolge un ruolo di aggregazione e di crescita culturale e sociale per l’intera provincia”.

“E’ l’intero sistema italiano ad essere in crisi – ha commentato il rettore, Filippo Bencardino – il clima di sofferenza è, infatti, estremamente diffuso. Il nostro compito è di pensare ad un miglioramento della nostra Università e ad una sua maggiore integrazione con il tessuto urbano. Attualmente il nostro ateneo è sottofinanziato e sottodimensionato. Per questo propongo l’attivazione di una fondazione che si occupi di stilare un  piano di rilancio”.

“L’organismo odierno non può essere un tavolo politico – ha spiegato l’on. De Girolamo – ma un’occasione per ritrovare e rafforzare una sinergia tra tutti gli attori politici, economici e sociali del territorio, a partire dagli enti locali, la stessa Università, le imprese locali, al fine di recuperare l’aspetto virtuoso del nostro ateneo”.

“Dobbiamo garantire maggiore qualità, efficienza e ricerca per l’Università del Sannio – ha affermato l’on. Mario Pepe – anche attraverso un tavolo permanente sulla riorganizzazione locale”.

“C’è un contrasto – ha fatto notare il presidente della Provincia, Cimitile  – tra quanto avviene in Italia sul tema della formazione e quanto invece è previsto nel Programma Europa 2020 che prevede maggiori investimenti per l’università e la ricerca. Tagli indiscriminati porterebbero ad una ulteriore fuga di cervelli, soprattutto dalle realtà come la nostra, bisognose di espansione, di eccellenze e di sviluppo”.

“Questo tavolo deve servire a ricercare piani d’azione comune – ha aggiunto l’on. Boffa – partendo innanzitutto dalla azione verso i luoghi da dove la spesa viene concretamente orientata. È necessario, a questo punto che in Parlamento ci si rapporti con i referenti nelle Commissioni, per tentare di evitare drastiche riduzioni”.

“Condivido il tema della convergenza – ha osservato l’on. Formichella – ma credo anche che si debba lavorare nell’intendimento dei principi ispiratori della riforma”.

È intervenuto, infine, il preside della Facoltà di Ingegneria, Filippo De Rossi: “Nell’attuale contingenza si rischia di avere un crollo improvviso. Questa Università paradossalmente, pur essendo di recente istituzione, subisce più delle altre il peso dei tagli”.

Al termine dell’incontro si è deciso di comune accordo di riaggiornare il tavolo prossimo mese di settembre.

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