Vertenza Rummo, Consigli provinciale e comunale approvano documento

La riunione si è svolta in una Sala Consiliare molto gremita a causa della presenza degli ausiliari del “Rummo” il cui rapporto di lavoro è stato troncato nei mesi scorsi e dei medici professionisti con “contratto atipico” che sono stati invece prorogati fino al prossimo 31 marzo.
Ai lavori hanno partecipato il senatore Cosimo Izzo e i deputati Costantino Boffa e Mario Pepe. Per l’Azienda ospedaliera era presente il direttore sanitario Michele Rossi.
Il dibattito è stato aperto dal Consigliere provinciale Francesco Cocca. Michele Rossi per l’Azienda Ospedaliera, ha invece affermato che l’Azienda ha rispettato tutti i parametri di Bilancio e che nonostante questo si vede penalizzata nelle sue normali attività: egli ha annunciato che senza i 46 medici professionisti, 7 dei quali anestesisti, l’Ospedale sarà costretto a chiudere tutte le sale operatorie, anche quelle dell’emergenza.
Sono poi intervenuti Pasquale Zagarese – Osservatorio comunale sulla sanità, Giovanni Parente, sindacalista, il sindaco di Arpaise Mena Laudato, l’on. Mario Pepe,  il consigliere provinciale Alfredo Cataudo,  Luigi De Minico, consigliere comunale, Giovanni Zarro,  Costantino Boffa, Claudio Ricci che ha invitato ad un metodo di dialogo e di confronto all’interno dell’Assemblea al fine di far valere le ragioni del Sannio;  Pietro Iadanza, Luigi Bocchino, Roberto Capezzone,  Danilo De Luca,  Cosimo Izzo,  Lucio Rubano,  Vincenzo Martone, presidente del Comitato regionale “Spazio aperto”, Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, ha detto che la questione non ha mera natura sindacale, ma attiene la questione strategica della gestione dei servizi sul territorio ed ha rivendicato alla Regione una maggiore attenzione ed un maggiore rispetto per chi è stato in linea con il Patto di Stabilità.
Secondo il presidente della Provincia Aniello Cimitile, che ha chiuso il diubattito, occorre rispettare la programmazione della Provincia e non metterla in un cassetto senza tenerne alcun conto: c’è una pressione neo-centralistica nazionale che mette in ginocchio le Regioni ma c’è anche un neo-centralismo regionale che continua come negli anni ’70 a fare di testa sua mortificando le potenzialità locali. “Occorre indire i concorsi; occorre assicurare i servizi; occorre chiedere alla Regione Campania; occorre convocare nuovamente l’Assemblea dei sindaci per discutere di sanità”.

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