Bocchino (FLI): nel governo Udc, Pd e API

Mentre Fabrizio Cicchitto ha bocciato l’ipotesi di Bocchino, «una sorta di autoribaltone, un’ipotesi da film», avvertendo di porre fine a queste «tattiche», Berlusconi, per parte sua, non ha affatto apprezzato l’uscita del capogruppo di Fli, da tempo nel suo "mirino", giudicandola «il solito teatrino mirato a indebolirci». Il premier, piuttosto, ha ricevuto "confortanti" notizie da Strasburgo, dove la partita con Gianfranco Fini potrebbe, in parte, giocarsi. Berlusconi ha infatti saputo con certezza che, qualora il presidente della Camera desse vita a un suo partito, questo sarebbe automaticamente fuori dal Ppe. Per rientrarvi, dovrebbero passare almeno due anni, con un iter per nulla scontato.
Il Carroccio, intanto, continua a premere per rompere definitivamente con Fini. Nel partito di Bossi si è scettici anche sui 5 punti programmatici posti da Berlusconi come condizione per andare avanti e ormai si guarda solo al voto anticipato. «L’unica possibilità sono le urne. Li polverizzeremo tutti questi qua… Non si può andare avanti così, non si può per ogni cosa che si fa pagare un dazio troppo alto», sostiene Bossi, con chiaro riferimento a Fini e Casini, secondo quanto riporta il quotidiano La Padania oggi in edicola, e che nel titolo della prima pagina rilancia: «No al governo degli sconfitti. Subito al voto». Del resto la Lega può contare su sondaggi sempre più incoraggianti (secondo alcuni fino al 12%). A frenare, comunque, è innanzitutto il Pdl, che crede di potere ancora riportare a casa i moderati finiani e non esclude l’appoggio su determinati provvedimenti dell’Udc

IL SOLE 24 ORE 24 Agosto 2010

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