I tre avvocati respingono le accuse

Tutti tre hanno respinto le accuse che vengono loro rivolte. Mario Itro avrebbe sostenuto di essersi limitato a collocare il denaro su conti correnti di familiari. Il denaro gli era stato dato da Marco Cocilovo e quindi si era trattato solo di una cortesia ad un collega, non essendo a conoscenza neppure della provenienza di quelle somme. Anche Marco Cocilovo era all’oscuro che il denaro fosse frutto di un’ azione legale portata avanti dall’ospedale Fatebenefratelli per recuperare presso la Regione la somma di quindici milioni di euro che erano dovuti alla struttura sanitaria per prestazioni fornite agli assistiti tramite l’Asl. Ma perché questi soldi sarebbero stati depositati su conti correnti intestati alle madri? A questa domanda i due legali avrebbero risposto sostenendo che la frammentazione dei conti era stata decisa singolarmente per non far apparire, in una realtà piccola come quella di Benevento, troppo voluminosi i loro conti. Infine il terzo avvocato coinvolto Mauro Di Monaco ha sostenuto di non essersi mai appropriato di somme illegalmente, di aver agito in virtù di uno specifico mandato, e di non aver effettuato irregolarità. L’accusa, da parte sua, sostiene invece la tesi che i tre avvocati avrebbero intestato falsamente alle loro anziane madri le ingenti somme di denaro su conti correnti aperti presso la Bnl dove agiva Giuseppe Lamparelli, loro complice. Lo scopo era quello di effettuare più operazioni finanziarie, investendo e disinvestendo le somme, al fine di far perdere le tracce dei soldi e, quindi, «ripulire» il malloppo frutto della presunta appropriazione indebita a danno dell’ospedale Fatebenefratelli. Per questo occorrerà adesso verificare se le dichiarazioni rese dagli arrestati combaciano con quelle già fornite dall’ex direttore di banca che, in questa vicenda, assume un ruolo chiave. I legali che difendono i tre imputati, gli avvocati Vincenzo Regardi, Raffaele Tibaldi, Gennaro Razzino,Guido Principe hanno avanzato richiesta di remissione in libertà per i tre, in subordine gli arresti domiciliari. Il gip Pezza ha richiesto il parere alla procura della Repubblica e questa mattina deciderà sulle istanze avanzate dai legali. Gli avvocati difensori hanno anche presentato ricorsi al tribunale del riesame contro le ordinanze di custodia cautelare.

IL MATTINO 27 LUGLIO 2010

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